QUANDO IL COLLO FA MALE

Foto di Peter H da Pixabay 

Il dolore e la rigidità della zona cervicale sono, oggi, sempre più frequenti ed invalidanti. L’uso del computer per molte ore consecutive, lo stare alla guida nel traffico, spesso in stato di tensione, la sedentarietà hanno come conseguenza posture sbagliate, che sovraccaricano la muscolatura del collo e delle spalle, irrigidendole ed infiammandole. Un aiuto può venire dalla pratica yoga, a cui associare però un miglioramento del proprio stile di vita, rimedi dolci e trattamenti olistici manuali mirati.

Il simbolo

Il collo unisce la testa al busto. I suoi muscoli lo avvolgono dalla base del cranio fino alle spalle e alle scapole.

Dal punto di vista simbolico, rappresenta il passaggio tra i pensieri, le idee ed i progetti verso la possibilità, attraverso il corpo intero, di concretizzarli e di attuarli.

Dall’altro lato, permette che tutte le sensazioni e le emozioni arrivino al “capo”, alla zona che li può integrare verso una maggior consapevolezza e coscienza di sé.

Quando i muscoli del collo e delle spalle si irrigidiscono, anche il passaggio di pensieri ed emozioni viene bloccato, in entrambe le direzioni.

Le vertebre cervicali

Sono 7, vanno dall’occipite fino all’inizio delle spalle. La prima vertebra ha un nome significativo: Atlante. Nel mito greco, Atlante è un Titano costretto da Zeus a tenere sulle spalle la volta celeste. In effetti, è proprio la prima vertebra cervicale, insieme alla seconda, Epistrofeo, che sostiene il peso di tutta la scatola cranica.

Atlante ed Epistrofeo sono due vertebre particolarissime. Atlante è una sorta di anello, nel quale si inserisce quella parte dell’Epistrofeo che ha la forma di un “dente”, che si incastra nell’anello dell’Atlante. Questo permette un ampia possibilità del movimento della testa.

Dalle vertebre cervicali escono nervi e vasi che sono tanto importanti quanto delicatissimi. Dal punto di vista vascolare, l’arteria cerebrale, l’arteria carotidea, l’arteria succlavia sono tra i principali grossi vasi importantissimi per l’irrorazione sanguigna della testa e del cervello.

A livello del sistema nervoso, è proprio qui ha inizio il midollo spinale: il cervello, dalla sua posizione di centralità e di controllo, si “espande” nella forma del midollo spinale, ad “incontrare” concretamente anche le parti più lontane e periferiche dell’organismo. I nervi che da qui si dipartono sono talmente importanti che una loro lesione mette a rischio la vita stessa. In particolare, dalle vertebre cervicali 3 e 4 e fuoriesce il nervo frenico, che governa il movimento del diaframma, quindi il respiro stesso.

Anche il nervo vago, forse il più importante del sistema parasimpatico, dal midollo allungato, passando, attraverso il foro giugulare, nel collo, va poi ad “incontrare” trachea, polmoni, stomaco ed intestino.

Ecco che tensioni ed irrigidimento della muscolatura di collo e spalle inevitabilmente hanno un riflesso importante sull’organismo nel suo complesso.

La visione della medicina cinese

Transitano nel collo e nelle spalle i meridiani/canali energetici del piccolo e grande intestino, dello stomaco, della vescica urinaria e vescicola biliare. Le tensioni e rigidità di questa zona limitano quindi, anche dal punto di vista energetico, la funzionalità dei principali visceri dell’organismo.

La visione della medicina ayurvedica

Per la medicina ayurvedica, le vertebre del collo sono in relazione con il dosha Vata.

Vata è mobile, secco – nel senso di carente di acqua-, instabile, freddo: ogni volta che aumentano freddo, instabilità e secchezza aumenta anche Vata.

Quindi, questa zona risente di tutti i cambiamenti: del clima, delle abitudini, delle emozioni, di stili di vita sregolati e dello stress. Nel collo e nelle spalle tutte queste situazioni trovano un luogo di somatizzazione.

Chi appartiene alla costituzione Vata dovrebbero sempre mantenere calde, mobilizzate e “umide” (ad esempio, bevendo in modo adeguato) le vertebre cervicali, soprattutto nei cambi di stagione.

Lo yoga per il benessere di collo e spalle

Per lo yoga, le vertebre del collo e le spalle sono legate al 5° chakra, Vishuddha, il cui elemento è l’etere e si trova situato, sul piano sottile, in corrispondenza della gola.

A livello simbolico, questo chakra rappresenta una porta, un passaggio, tra le energie della materia e quelle dello “spirito”.

Quando non vogliamo che istanze istintuali ed emozionali arrivino alla coscienza, ecco che la gola si chiude e “trattiene” quell’emozione.

La pratica

Attraverso semplici pratiche yoga, eseguite con regolarità, è possibile alleviare le tensioni di collo e spalle e quindi diminuire i disagi che queste comportano.

In particolare, lo yoga è utile nelle cefalee muscolo-tensive, grazie alla dolcezza dei movimenti e la profonda azione anti-stress.

Per alleggerire le vertebre del collo, è necessario partire dal corretto scarico del peso sui piedi. Molto spesso, infatti, l’eccesso di tensioni al collo e alle spalle risentono di un appoggio non equilibrato dei piedi a terra.

I due triangoli

In piedi, con le gambe divaricate quanto la larghezza del bacino. Stringere lievemente i glutei, per proteggere la zona lombare e sostenere i muscoli dell’addome. Le braccia sono lungo i fianchi. Visualizzare due pesi alle mani, sentendo la loro forza che va verso la terra e distende e apre le spalle. Immaginare che i piedi siano due triangoli: l’alluce ed il quinto dito sono gli angoli della base del triangolo, il tallone il vertice. Guidati dalla respirazione, spostare il peso sulle dita, fino a sentire che i talloni si sollevano appena. Poi portare il peso tutto sul tallone, sollevando le dita. Ripetere questa oscillazione dal tallone e alle dita e viceversa, prima con un movimento ampio, poi diminuendone l’ampiezza, fino a restare con il peso del corpo scaricato nel centro della pianta dei piedi.

Il pendolo

Partendo dalla posizione precedente e mantenendo il peso al centro tra dita e tallone, oscillare a destra e a sinistra, alternando l’appoggio sul piede destro e su quello sinistro. Si inspira nel centro e si espira quando ci si sposta su un piede, poi si riporta nuovamente il peso nel centro, inspirando.

Si diminuisce pian piano l’ampiezza del movimento, fino a fermarsi al centro: il peso del corpo è scaricato in modo equilibrato su entrambi i piedi, il bacino è sostenuto dalla forza dei muscoli glutei e dei muscoli addominali più bassi, al di sotto l’ombelico.

La posizione tra terra e cielo

Dalla posizione precedente, immaginare che dalla pianta dei piedi partano tante “radici” che arrivano fino al centro della terra; contemporaneamente, visualizzare un filo che dal vertice del capo arriva fino al cielo. Le spalle scendono verso la terra ed il collo si alleggerisce e si allunga. Restare nella posizione mantenendo il respiro calmo e regolare, profondo.

Quando la si lascia la posizione, salire e scendere sulla punta dei piedi, con le braccia al cielo e le mani che si chiudono a pugno e si aprono in maniera alternata, per favorire la circolazione del sangue.

La montagna

In piedi, con le gambe unite, si mantiene il peso del corpo ben scaricato sul centro dei piedi . I glutei sono sostenuti, per proteggere la zona lombare, così come gli addominali.

Allontanare le braccia dal busto, come a disegnare i lati di un triangolo, che ha la sua punta al vertice del capo, mentre la base è costituita da una linea che unisce i lati del triangolo immaginato.

Provare a percepire da un lato la forza dell’attrazione della terra sulle braccia e sulle mani e dall’altro quella del cielo che stira verso l’alto il vertice del capo: le spalle si abbasseranno ed il collo si allungherà, alleggerendosi dalle tensioni.

Sedersi

Una scorretta posizione seduta porta irrigidimento e tensione al collo ed alle spalle. Visto che la maggior parte delle persone oggi passa gran parte del suo tempo seduta, è fondamentale che questa posizione sia mantenuta il più correttamente possibile.

Gli ischi

Gli ischi sono la parte terminale del bacino e formano un triangolo con il coccige. Possiamo pensare agli ischi come agli angoli della base di questo triangolo, mentre il coccige ne è il vertice. L’appoggio, in posizione seduta, non dovrebbe mai essere sul coccige, che deve invece essere libero, bensì sugli ischi. Quando si è seduti su una sedia, far sì che i piedi siano bene appoggiati a terra; se ci si siede a terra, porre un cuscino sotto il bacino per alleggerirlo.

Dalla posizione seduta che si è scelta, allungarsi bene verso l’alto, immaginando un filo che dal vertice del capo allunga verso il soffitto. Sostenere i muscoli addominali, più bassi, quelli sotto l’ombelico: ciò permette al diaframma di muoversi liberamente, ma, trovando una resistenza nella zona del ventre, il respiro può riempire anche la parte toracica ed alta dei polmoni.

Il riempirsi e vuotarsi dei polmoni crea un dolce movimento che massaggia ed estende tutta la colonna vertebrale, mentre le tensioni delle spalle e del collo si alleggeriscono.

La zona lombare dovrebbe mantenere la sua naturale morbidezza.

I movimenti del capo.

Questi movimenti, eseguiti in modo dolce e senza sforzo, sciolgono i muscoli del collo e le vertebre cervicali. Da non eseguire se, durante l’esercizio, si avvertono nausea o vertigini.

Da una corretta posizione seduta, portare il capo di profilo, guidati dalla respirazione calma e regolare: portarlo a destra inspirando, restare nella espirazione; poi portarsi sul profilo sinistro inspirando e restare nell’espiro.

Tornare al centro e flettere il capo verso la spalla destra e sinistra: ispirare al centro ed espirando portare il capo verso la spalla destra; tornare al centro inspirando e ripetere verso sinistra.

Tornare al centro, inspirare ed espirando portare il mento verso la gola, distendendo le vertebre cervicali. Inspirando, portare il mento verso l’alto, estendendo la gola.

Sciogliere le spalle

I movimenti che verranno proposti di seguito mobilizzano l’articolazione delle spalle. Questa articolazione è piuttosto complessa: si crea tra l’omero, l’osso del braccio che va dal gomito alla spalla, la clavicola e la scapola. Rispetto alla zona “speculare” dell’articolazione dell’anca – dove la testa del femore si articola molto bene nel suo acetabolo, nel bacino – l’omero non si incastra perfettamente nella spalla e deve necessariamente essere “compattata” e sostenuta da un insieme di tendini e fasce, che formano una sorta di cappuccio, chiamato cuffia dei rotatori. Questo tipo di articolazione garantisce alla spalla una grande possibilità di movimento, ma nello stesso tempo la rende più fragile.

In una corretta posizione seduta, pensare di descrivere dei piccoli cerchi con le spalle.

Iniziare con la spalla destra, sollevandola nell’inspirazione e spingendola indietro espirando. Ripetere con la spalla sinistra, poi con le due spalle insieme. Tornare alla spalla destra: ispirando sollevarla ed espirando spingerla in avanti. Ripetere allo stesso modo prima con la spalla sinistra e poi con entrambe le spalle.

Le ali

In una comoda e corretta posizione seduta, intrecciare le mani a livello della zona lombare. I gomiti sono piegati. Nell’inspirazione spingere i gomiti indietro, in modo che le scapole si avvicinino e le spalle si aprano. Espirando, rilassare i gomiti. Ripetere il gesto, immaginando che le braccia siano come delle piccole ali.

I triangoli luminosi

Questa visualizzazione aiuta a riequilibrare le due forze, opposte, una che porta ad allungare ed alleggerire il collo e l’altra che scarica il peso delle spalle verso il basso.

Sedersi in una posizione comoda e corretta. Visualizzare due triangoli, che hanno la base in comune nelle spalle. Un triangolo ha il vertice al vertice del capo ed un’altro al centro sotto le scapole.

Immaginare che il respiro sia luminoso. Quando si inspira, riempire il triangolo alto, dalla base al vertice, di questo respiro luminoso. Quando si espira, riempire il triangolo basso del respiro di luce. Ripete fino a che le spalle ed il collo non si rilassano.

Rimedi dolci

Le piante

Quando il collo e le spalle si infiammano, possono essere di aiuto alcune piante, ad attività antinfiammatoria e rilassante

Boswella serrata

Si tratta di una pianta usata nella medicina ayurvedica, dalle cui resine si estraggono molecole, gli acidi boswuellici, che hanno attività antinfiammatoria ed utilissime in tutte le infiammazioni osteo-articolari.

Withania sumnifera

Anche questa è una pianta usata nella medicina ayurvedica. All’attività antinfiammatoria, associa anche un’azione rilassante ed antidolorifica. Da non usare se si assumono di farmaci psicotropi.

Harpagophytum procumbens

Chiamata anche Artiglio del diavolo, possiede importanti effetti antinfiammatori. Ad alti dosaggi, la pianta può averi effetti gastrolesivi.

Arnica

La pianta contiene molecole dalle proprietà antinfiammatorie ed è utilizzata nella preparazione di creme, gel e pomate da applicare in caso di contusioni e infiammazioni articolari e muscolo-tendine. Può dare manifestazioni allergiche.

Elementi nutrizionali

Soprattutto se croniche, le infiammazioni, le tensioni e le rigidità dell’apparato osteo-articolare, quindi anche i dolori della zona cervicale, possono essere esacerbate o, al contrario, alleviate dal modo in cui ci si nutre. Ad esempio, un eccesso di grassi saturi, contenuti soprattutto nei formaggi e nelle carni rosse, può aumentare l’infiammazione, in quanto proprio da questi grassi si sintetizzano quelle molecole immunitarie che sono pro-infiammatorie. Di seguito, alcuni elementi nutrizionali che, invece, possono aiutare a ridurre l’infiammazione ed il dolore dei muscoli e delle articolazioni.

Il magnesio

Tra le tante proprietà di questo prezioso minerale (favorisce oltre 300 reazioni enzimatiche), c’è quella decontratturante e rilassante. Il magnesio è contenuto in tutta la verdura a foglia verde (è costituente fondamentale della clorofilla), nei semi oleaginosi, nella frutta essiccata, nei cereali integrali ed in particolare negli pseudo-cereali (miglio, grano saraceno, quinoa), nei legumi.

Gli acidi grassi omega tre

Sono grassi essenziali, importantissimi, da cui si sintetizzano le molecole antinfiammatorie. Sono contenuti nei semi oleaginosi, in particolare noci e lino, nel grasso del pesce azzurro e del salmone, nelle alghe.

L’acqua

E’ forse l’elemento più importante per il mantenimento della vita. Anzi, la vita stessa ha origine nell’acqua e le cellule del nostro corpo “galleggiano” in una sorta di mare (il liquido extracellulare) ed al loro interno l’acqua è elemento fondamentale e predominante. Anche le articolazioni hanno necessità di essere idratate. L’acqua ammorbidisce le articolazioni e imbibisce il disco che si trova tra una vertebra e l’altra.

Zenzero e curcuma

Queste due spezie, molto usate nella cucina orientale, posseggono proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti.

Dello zenzero si usa la radice, che, grattugiata nelle insalate o mescolata direttamente all’olio di condimento, conferisce un profumo molto gradevole. Si usa anche in infusione, insieme ad altre spezie ed alle scorze degli agrumi. Buonissimi e famosi sono i biscotti natalizi allo zenzero.

La curcuma è una pianta di origine indiana, che entra nella preparazione del curry. L’aggiunta di pepe, come nel curry, o il mescolarla ad un grasso, la rende maggiormente biodisponibile. Anch’essa ha, tra le altre, proprietà antinfiammatorie

Fiori di Bach

I fiori di Bach possono aiutare nella gestione del dolore e dell’infiammazione. Sicuramente, un’attenta osservazione delle cause profonde che possono essere alla base della somatizzazione in una specifica parte del nostro corpo può permettere l’indicazione delle essenze floreali più adatte. A livello transpersonale, secondo le indicazioni del Dottor Ricardo Orozco, è però possibile intervenire con essenze che possono contribuire ad alleviare il disagio sia della fase acuta che cronica. I rimedi floreali si usano localmente, mescolandone qualche goccia a creme o gel a base di arnica, ma possono anche rientrare nella formula floreale personale.

Rock water

E’ l’acqua di roccia. Si usa quando si è in presenza di rigidità e cristallizzazione. Aiuta a sciogliere le tensioni, a far scorrere nuovamente l’energia vitale.

Impatiens

L’energia di questa essenza è un’energia calda e questo calore di espande con rapidità. Per il Dott. Orozco, è tra i rimedi indicati per l’infiammazione. Può essere utile quando lo stato infiammatorio sorge velocemente ed improvviso, magari perché non ci si è concessi il giusto riposo o perché si è abusato delle proprie risorse, magari per la fretta di completare ciò che si sta facendo.

Holly

Anche l’energia di questo fiore è calda, anzi direi bollente ed esplosiva. Anch’essa rientra tra i rimedi antinfiammatori. E’ indicata quando le tensioni arrivano a seguito di un’arrabbiatura o di una lite o quando si è in presenza di dolori “brucianti”.

Vervein

La parola d’ordine per Vervein è ” esagerazione”. L’essenza può aiutare in caso di tensioni ed infiammazioni che vengono percepite come eccessive, sovrastanti e rendono molto difficile lo svolgersi delle attività quotidiane. Utile anche per quegli stati di tensione dovuti all’eccessivo impegno speso per convincere gli altri del nostro punto di vista.

Oli essenziali

Anche gli oli essenziali possono dare un aiuto per alleviare le tensioni del collo e delle spalle. Gli oli essenziali non vanno mai usati puri, ma associati ad un altro olio vettore o ad una crema o gel.

Wintergreen (Gaultheria Procumbens)

L’olio essenziale della Gaultheria contiene salicilati, ad azione antinfiammatoria. Non vanno usati se si è allergici a queste molecole.

Si usa per via esterna, mettendone un paio di gocce in un olio vettore o in una crema. Si applica con leggero massaggio sulla zona dolente.

Lavanda (Lavandula ibrida)

La lavanda ha ormai riconosciute proprietà rilassanti. Può essere utile in tutte le cefalee e contratture da tensione e da stress. Se ne usa qualche goccia in un diffusore di essenze.

Rosmarino (Rosmarinus officinalis)

L’ olio essenziale di rosmarino ha proprietà antinfiammatorie e detossificanti. Va usato in olio vettore e massaggiato sulla parte dolente.

N.B. Questo articolo ha solo carattere divulgativo e non costituisce prescrizione medica. Prima di usare qualsiasi rimedio, consultare il proprio medico di fiducia.



Articolo creato 8

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto